Cos’è Chef in Green?
Chef in Green, nato da un’idea di Roberta Candus, è un evento che riunisce operatori del settore food, piccoli produttori e chef in un contesto non competitivo e in un ambiente molto rilassato e informale come i campi da golf.
Come ho conosciuto Chef in Green
Lunedì 3 luglio sono stata invitata da Federica De Luca sulle colline di Gavi Tassarolo (Al) per l’unica tappa piemontese a questa manifestazione.
L’ho trovata così interessante che ho deciso di raccontarti la mia esperienza.
Un’esperienza che va al di là delle mie doti professionali, ma ti parlo di crescita sia a livelli umani che lavorativi.
Crescita a livelli umani un evento del genere?
Si perché sia noi del settore food, sia i produttori, sia i cuochi, ci siamo ritrovati tutti insieme a prendere lezioni di golf.
Sembra nulla agli occhi dei più, ma ti assicuro che quando vengono a mancare i ruoli ben conosciuti, la complicità che si instaura è sublime.
Si ride e si scherza senza pensare: questa persona è un cuoco spettacolare oppure lui è un produttore grandioso, ma davanti a una mazza da golf siamo tutti uguali.
Dove alla gara finale siamo veramente tutti uguali senza pretese d’esser il migliore!
Ma Chef in Green è solo questo?
Certo che no, è molto di più.
È dove ci si mette in gioco, sia goliardicamente con il golf, sia lavorativamente come per i piccoli produttori che presentano ì propri prodotti o le Lady Chef dell’Associazione Provinciale cuochi della Mole che cucinano per tutti, divinamente, il pranzo.
È dove si conoscono nuove realtà, nuove idee e nuove ambizioni.
Chef in Green è, per un giorno, la comunità food insieme, senza nessun confine, un’ora in un prato.
Sponsor e nuove realtà da conoscere
Ho scoperto i prodotti fantastici del caseificio Fratelli Brazzale, i quali hanno fatto assaggiare del burro superiore in purezza con 84% di materia grassa, e due dei loro burri aromatici. Altro chicca ce l’ha data l’oleificio che produce l’olio Kothon, un olio estratto a freddo da olive di cultivar Nocellara del Belice, e che ha ideato una tecnica ecosostenibile per la grande distribuzione grazie al Longevo, ovvero alla spillatura dell’olio come si fa con la birra, avendo così un risparmio notevole e una diminuizione di rifiuti.
Nondimeno il mondo Aquanaria che produce branzini nell’oceano Atlantico di qualità superiore, che noi abbiamo gustato sia con sushi sia in insalata, e per ultimo, ma non ultimo, il meraviglioso mondo dietro il monograno Felicetti, pastificio spettacolare.
Ma Chef in Green si limitava solo a questo?
Assolutamente no!
Dopo le premiazioni per la gara di golf, che si è svolta il pomeriggio e che ha visto vinti e vincitori darsi la mano e congratularsi tra risate e pacche sulla spalla, le organizzatrici hanno usato il tocco di classe.
In questo ambiente informale hanno organizzato una cena con i cuochi presenti, con altrettanti chef del panorama piemontese, con i prodotti partner e con tanta voglia di stare insieme.
Come è andata?
Un successo.
Come tutto quanto l’evento.
Con la speranza di rivederci anche l’anno prossimo…
Un grazie sentitissimo a Roberta Candus e a Federica De Luca che mi hanno permesso di passare una così bella giornata, di uscirne più ricca, con conoscenze più profonde e più felice.